“PERSI FRèID®”

….da dove arriva il “PERSI FRèID” ?

E’ l’evoluzione della ricetta del persi pien,la mia rivisitazione del dolce piemontese ormai diffuso in tutta Italia con qualche golosa variazione,…semifreddo italiano alla polpa di pesca,bisquit glacè al cacao,geleè, croccante all’amaretto per renderla fresca, ideale come dessert di fine pasto o per un momento di dolce e fresca evasione nel pomeriggio!

ORA…

Uhmm…Sono nato in campagna,in Alta Langa…sulle colline..beh!

…(760 m slm.) quasi montagne sul confine fra Piemonte e Liguria.

Avevamo una piccola vigna,si raccoglieva l’uva per il consumo familiare…e si faceva il vino,tra l’altro quando raggiungeva i 10°, facevamo festa!

Attorno alla piccola vigna,come nella maggior parte dei vigneti di Langa,c’era un pozzo

e alberi di pesche..come diceva nonno.-servaie-.(selvatiche).

Ecco le mie pesche preferite!

Piccole,buccia vellutata gialla,con riflessi rosso-verdolini…attorno al nòcciolo, striature di polpa rossa!

E mia mamma…come tradizione voleva,preparava i “persi pien”.

Avevo 8 anni,quando aiutavo mio nonno in quella piccola vigna,e raccoglievo le pesche da portare a mamma,che dopo averle preparate le cuoceva in forno.

–E volevo mangiarle subito!

–Ma sono bollenti!

–E fuori fa’ caldo!

–Ma perchè,…mamma non metti un po’ di ruhm?-.

–Sei troppo piccolo…il rum fa 40° !-.

E con aria scocciata, continuavo a lamentarmi perchè erano bollenti, fumanti… appena uscite da forno..

-.Ma allora!-. Borbottavo…

Ma quali sono le origini di questa ricetta?

È difficile dire quanto e chi ha deciso di scavare le pesche locali e farcirle con un delizioso mix di amaretti, mandorle e cacao.

Di certo la tradizione dolciaria piemontese è antica, con tradizioni che si tramandano e si evolvono fin dall’Alto Medioevo.

Nel Rinascimento è lontano da merletti e argenteria che è nata la ricetta delle pesche ripiene.

È nelle campagne che si è sviluppata pian piano questa tradizione, tramandata di madre in figlio.

Il persi pien, come viene chiamato in dialetto,

le pesche erano preparate dalla nonna o dalla mamma,

portate ai grandi pranzi in famiglia nelle vigne e negli orti.

Questo dolce faceva parte anche di quella che è chiamata la “merenda sinoira”,

altra tradizione piemontese legata al lavoro nei campi,

diffusa soprattutto nelle famiglie contadine.

Le giornate di lavoro in campagna erano lunghe e faticose, soprattutto con la bella stagione,

(tra fine marzo e fine settembre) quando le cose da fare erano tante

e le ore di luce più lunghe.

Il libro Nonna Genia, di Beppe Lodi e i Gastronomi Alda Boni,Pellegrino Artusi,parlano di questo dolce piemontese,a volte discordando in dettagli e particolari riguardo ingredienti e preparazione.

Il “PERSI FRèID®”, il mio fresco dolce per ricordare i miei sogni di bambino!

Emanuele Giugale

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